LIVIA
“Ecco, ecco fatto”
Questa la frase che ripeteva
Marnie nel film omonimo di Hitchcock nel momento in cui ricordava il motivo
della sua avversione per gli uomini.
E’ una frase che mi è
rimasta sempre nella testa una frase che sembra di una semplicità disarmante
però usata in quel contesto era ed è inquietante altrimenti non si spiegherebbe
perché oggi tornando a casa mi sarebbe venuta in mente pensavo alla situazione
paradossale in cui mi trovavo; ho detto casa ma non è casa mia, ero uscita per
vedere una amica che ha insistito, lei pensa che sia tutto come prima nella mia
vita ma non è cosi; la cosa però che mi ha inquietato è la scioltezza, la
normalità con cui sono rientrata è mi sono rimessa la “divisa”: pantalone del
pigiama con elastico allargato che cala, ho aggiunto un paio di calzini a
quelli che avevo già entrambi li ho su da cinque giorni, ho sfilato il
cardigan, ho lasciato il lupetto anche quello da cinque giorni e ho aggiunto la
maglia del pigiama sopra.
“Ecco, ecco fatto”
Come se niente fosse, e
nessuno si accorge che non faccio più la vita di prima, nessuno sa che non ho l’acqua
calda corrente, che sono invasa dalle pulci, l’immondizia mi sta sommergendo
questa storia va avanti da due anni e io in ogni occasione pubblica mi comporto
come se fosse tutto normale ma non lo è.
“Ecco, ecco fatto”
Possibile che nessuno se
ne accorga.
“Ecco, ecco fatto”
E mi sono dovuta anche
sorbire i “problemi” della mia “amica”.
“Ecco, ecco fatto”
Poi dicono che le
persone impazziscono all’improvviso.
Niente succede “all’improvviso”.
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