La disperazione è seduta su una panchina di Jacques Prévert |
In un giardinetto su una panchina C'è un tale che vi chiama se passate Ha un paio d'occhialini un vecchio abito grigio Fuma un piccolo sigaro è seduto E vi chiama se passate O più timidamente vi fa un cenno Non bisogna guardarlo Non bisogna ascoltarlo Ma tirar dritto Fingere di non vederlo Fingere di non averlo neppure sentito Passare via frettolosi Perché se lo guardate O se gli date retta Vi fa un suo cenno e niente nessuno Vi può impedire di sedergli accanto Allora vi guarda in faccia vi sorride Facendovi soffrire atrocemente E lui continua il suo sorriso E voi stessi sorridete esattamente Di quel sorriso Più sorridete e più soffrite Atrocemente E più soffrite più sorridete Irrimediabilmente Restando fissi là Come congelati Sorridendo sulla panchina Bambini giocano a due passi da voi Passanti passano Tranquillamente Uccelli volano Volano via da un albero Si posano su un altro E voi restate là Sulla panchina E già sapete bene Che non potrete più Giocare come quei bambini Sapete che non potrete più Passare come quei passanti Tranquillamente Né che mai più potrete vola via Lasciando un albero per l'altro Come quegli uccelli. Testo: Jacques Prévert |
martedì 3 marzo 2015
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...non si sceglie cosa osservare
RispondiEliminasi osserva cosa si offre al nostro Vivere.
Non si vive senza confrontarsi con i colori del mondo
l'importante è utilizzare il tempo per ripulire gli errori del passato.
Fermati ad osservare anche il più semplice dei pensieri
insegna a comprendere quanto sia poco anche il nostro passo.