“Annie” 30/03/2015
Assumersi le responsabilità delle
proprie scelte, cosi si diventa grandi?
Oppure affrontando un dolore
lasciando che ci trapassi da parte a parte?
L’unica cosa che mi viene in
mente e che a un certo punto finirà, forse la mia ingenuità sta nel credere che
dopo che il dolore ti ha attraversato tu possa essere la stessa di prima, no,
questo non può essere, oggi l’ho capito il fattore
T, il tempo, non è un elemento secondario, in realtà non l’ho mai considerato
tale ma mi sono ritrovata nella condizione di dovermici scontrare come quando a
sedici anni ho sbattuto la faccia contro un palo, ero distratta…
Nella mia vita non sono mai stata
distratta ma fiduciosa si, sempre, anche perché nella mia mente non si contemplava
assolutamente un’ipotesi diversa da quella che mi ero costruita in testa:
incontro fuori dalla norma –
fatto-
ottimo rapporto –fatto-
sposarsi, avere un figlio, essere
felici…
tutta questa parte io l’ho
saltata, qualcuno potrebbe chiedermi ma non hai visto che il tempo passava?
Certo, come no è solo che avevo
una fiducia incrollabile nel futuro e anche se si sono palesati problemi, io
vivevo sempre un metro da terra infatti chiunque m’incontrasse si chiedeva?
Ma come fa questa ad essere
sempre cosi allegra?
Ma si! Si sarebbe risolto tutto,
perché noi avevamo un rapporto speciale…
Il problema nasce quando sbatti
contro il palo, non perché non avete un rapporto speciale è solo che ad un
certo punto tu sei rimasta lì aspettando che si realizzi il tuo sogno e Lui
invece è andato avanti ad affrontare la vita mettendo in conto anche il non
realizzarsi del sogno, peccato che a me nessuno lo ha detto.
Vi ho detto che il mio soprannome
è Alice?
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