lunedì 23 marzo 2015

GIOIA

Era seduta su quello che una volta doveva essere stato un divano ma Gioa l’aveva sempre visto usare come un letto, ci dormivano in due Marco e lei quando si fermava a dormire da lui, in realtà non ci stavano ma quando sei innamorato dormiresti anche su un letto di spine e al risveglio diresti “però, in fondo ho dormito bene”; all'inizio non aveva detto niente per non sembrare formale “ma come non hai il letto?” e per delicatezza, non voleva farlo sentire in imbarazzo, in fondo stava uscendo da una separazione non era carino sottolineare e poi lei voleva essere quella che non dava problemi, quella che quando la guardi dici “che meraviglia, passa il tempo ma il nostro rapporto è sempre lo stesso anche nelle difficoltà”.
Era cominciata cosi, e ogni volta che c’era qualcosa che non le andava bene, abbozzava, oppure ogni qualvolta che provava a dire quello che non le andava bene lui rispondeva sempre che avrebbe cambiato quando sarebbe andata a vivere da lui, più passava il tempo, più le cose peggioravano e lei non riusciva a mettere un argine, intendiamoci nella vita reale ci si può soffermare su queste cose quando non devi preoccuparti di sopravvivere ma forse questo non è il termine adatto era più come cercare di realizzare un sogno senza riuscirci mai, nel frattempo passa il tempo e tu devi confrontarti con la realtà e con le difficoltà di ogni giorno e allora tralasci, pensi che poi verrà il momento in cui si risolverà.
Il punto era che il momento era arrivato e non si era risolto nulla, anzi lei vedeva tutti i suoi sacrifici resi nulli, come se solo lei non avesse diritto a quel percorso.
Gioia a volte si guardava nello specchio e vedeva che della parola gioia le era rimasto solo il nome.
Una volta si era ritrovata all'Ikea aveva accompagnato una sua amica che doveva comprare dei mobili per la casa al mare, mentre girava per i corridoi valutava cosa potesse rientrare nelle sue possibilità sperando sempre di vedere arrivare quel giorno e cosi sulla scia di una sua vecchia abitudine, cominciata all'inizio della sua storia con Marco, comprò una piccola cosa per loro due, un cuscino, per quel famoso divano, con cinque euro che aveva vinto giocando una schedina di Win for life lo portò da Marco e il divano assunse un aspetto di letto di fortuna, di quelli che si fanno per gli ospiti sperando che portasse un po’ di fortuna.


Erano passati nove anni e Gioia era seduta su quello stesso divano dove Marco dormiva ancora e su quel cuscino ormai ridotto a una piuma l’unica differenza era che lei ora dormiva su un altro divano che si era portata da casa dei suoi…in un’altra stanza.

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