giovedì 30 aprile 2015
martedì 28 aprile 2015
lunedì 27 aprile 2015
LORETTA
Cos'è?
Un uccellino…
mi sono sempre piaciuti tanto…
li trovo cosi carini, indifesi, non l’ho mai visto
così da vicino ah!
E’ volato via, che dolore non riesco a muovermi ma
quanti calci mi avrà dato, quel bastardo!
Devo riuscire ad alzare la testa con tutte le foglie
che mi ha messo addosso a stento riesco a respirare, ah! No, non ci riesco che
male…quanto tempo sarà passato, ore…giorni…non riesco a fare un respiro lungo
sangue, ho del sangue in bocca. Oh Dio! Mi fa male tutto, devo provare a
chiedere aiuto ad alzarmi ma non riesco a muovere le gambe, le braccia, mi fa
male anche la bocca non riesco a muoverla…mi sento tutta bagnata dove mi ha
buttato in una pozzanghera?
Che strano, all'improvviso ho un gran sonno, forse
potrei riposarmi solo un po’, riprendere le forze e provare ad alzarmi dopo, si!
Posso provarci dopo…
Oh! Sei tornato, ciao uccellino, fammi compagnia ecco
cosi, si!
Canta, che carino che sei…
-E’ morta ispettore,
dissanguata, non da molto un paio d’ore se non fosse stato per i cani non l’avremmo
trovata era sotto un cumulo di foglie, ben nascosta.
-E’ stata violentata?
-Ancora non lo sappiamo,
comunque si è difesa ha le unghie piene di pelle, capelli devono aver lottato
parecchio ha la mandibola e un braccio rotto, sicuramente anche qualche
costola, fino a quando non le hanno dato questo colpo in testa, per finire il
lavoro le ha tagliato la gola, non un taglio profondo ci avrà messo molto tempo
a morire poveretta, le saprò dire di più dopo l’autopsia.
-Va bene Girolami, mi
raccomando le unghie è la prima cosa che devi fare, vediamo se riusciamo almeno
a non rendere la sua lotta vana.
-Loretta! Nooo!
-Signora, non può
avvicinarsi, la prego.
-Chi è?
-La sorella, deve avermi
seguito ero a casa sua quando mi hai chiamato, ancora una volta una vittima è
una vittima e chi resta diventa vittima a vita, vado da lei, procedi Girolami.
sabato 25 aprile 2015
giovedì 23 aprile 2015
Compleanni...
da wikipedia
L'usanza di celebrare la propria data di nascita ha origine da antiche usanze pagane, che per l'occasione erano soliti fare gli auguri al festeggiato nell’intento di proteggerlo dalle forze del male e di auspicare per lui salute e sicurezza per l’ulteriore anno che stava per iniziare.
Chiesa se ha mai funzionato?
Il compleanno come lo conosciamo oggi, vide la luce soltanto in epoca moderna, quando nel 1802 Johann Wolfgang von Goethe volle celebrare degnamente il suo cinquantatreesimo compleanno. Le pratiche dei moderni riti di compleanno (auguri, torta, candeline, regali e canzoni) si consolidarono negli ambienti aristocratici e nella borghesia del XIX secolo e non raggiunsero gli ambienti popolari prima del XX secolo.
Quindi prima di allora tutto questo non sarebbe esistito? Wow!
Torta di compleanno
La pratica comune di soffiare sulle candeline il giorno del compleanno, ebbe inizio probabilmente all'epoca dei Greci, poiché era abitudine offrire dolci alla dea Artemide decorati appunto da candele
Regali
Spesso i doni sono accompagnati da un semplice biglietto d'auguri e legati da un semplice nastro tenuto saldamente da un fiocco o da una coccarda colorata.

L'unica coccarda che ricordo è del mio dodicesimo compleanno l'avevo messa in testa in un estremo tentativo di fare una cosa diversa ma se guardo quella foto ricordo solo una grande tristezza anche se sorridevo.
Ed era gialla, un colore che proprio non mi piace.
da wikipedia
L'usanza di celebrare la propria data di nascita ha origine da antiche usanze pagane, che per l'occasione erano soliti fare gli auguri al festeggiato nell’intento di proteggerlo dalle forze del male e di auspicare per lui salute e sicurezza per l’ulteriore anno che stava per iniziare.
Chiesa se ha mai funzionato?
Il compleanno come lo conosciamo oggi, vide la luce soltanto in epoca moderna, quando nel 1802 Johann Wolfgang von Goethe volle celebrare degnamente il suo cinquantatreesimo compleanno. Le pratiche dei moderni riti di compleanno (auguri, torta, candeline, regali e canzoni) si consolidarono negli ambienti aristocratici e nella borghesia del XIX secolo e non raggiunsero gli ambienti popolari prima del XX secolo.
Quindi prima di allora tutto questo non sarebbe esistito? Wow!
Torta di compleanno
La pratica comune di soffiare sulle candeline il giorno del compleanno, ebbe inizio probabilmente all'epoca dei Greci, poiché era abitudine offrire dolci alla dea Artemide decorati appunto da candele
Regali
Spesso i doni sono accompagnati da un semplice biglietto d'auguri e legati da un semplice nastro tenuto saldamente da un fiocco o da una coccarda colorata.

L'unica coccarda che ricordo è del mio dodicesimo compleanno l'avevo messa in testa in un estremo tentativo di fare una cosa diversa ma se guardo quella foto ricordo solo una grande tristezza anche se sorridevo.
Ed era gialla, un colore che proprio non mi piace.
mercoledì 22 aprile 2015
lunedì 20 aprile 2015
domenica 19 aprile 2015
venerdì 17 aprile 2015
Storia di Mela, Anur, Fayrouz e anche un po’ mia.
Che
differenza può fare un incontro nella vita, anche per gli animali.
Mela è una gattina che aggirandosi per un
cantiere è stata murata si accorge di lei Anuar un ragazzo che vive in Siria e
lavora in uno studio veterinario, fa un buco nel muro ma la gattina è talmente
spaventata da non muoversi da dove si trova, nei vari tentativi ad Anuar che
tornava dal mercato cadono delle piccole mele dalla borsa ed è in quel modo che
riesce a far amicizia con la gattina, portandola a casa e chiamandola Mela.
Da quel giorno Mela aspetta il suo padroncino
ogni giorno e lo segue come un ombra quando rientra fino a quando la guerra
porta via Anuar aveva venticinque anni e la sorella Fayrouz che vive con loro
mentre guarda le cose che sono rimaste di suo fratello prende una decisione,
andare via prima che la guerra porti via anche lei.
Si mette in contatto con un suo ex compagno
di studi che vive in Svezia e le offre il suo aiuto, vende tutto quello che ha
compresa la sua bottega di fotografa, paga ottomila dollari per portare anche
Mela con se, uno sconosciuto che la portasse al confine per la traversata del
Mediterraneo;
Libano, Egitto poi finalmente davanti alla
barca, era quasi salita quando “Caronte” le dice che non può portare il gatto,
Fayrouz si arrabbia, dicendo di aver pagato anche per lei ma niente da fare
arriva anche alle mani poi è costretta a svuotare le tasche per far guadagnare
un posto nella stiva per Mela.
Quattordici giorni alla deriva sopra di loro
449 persone, nessuno che aveva il coraggio di parlare poi una sirena in
lontananza era il mercantile Abruzzo che incrociandoli allertò i soccorsi.
Durante lo sbarco Fayrouz perse Mela, quando
le forze dell’ordine la trovarono in un angolo della barca chiamarono l’Asl
locale e qui entra in scena un volontario della LAV (lega antivivisezione) di
Ragusa; Biagio arriva, tranquillizza il gatto e comincia
a cercare il suo padrone, ci vollero due giorni ma a quel punto Mela era stata
messa in quarantena e Fayrouz in partenza obbligata su un bus diretto a Milano
e poi Stoccolma.
Fayrouz e Mela si salutano tra le lacrime di
lei, Biagio non capisce una parola di quello che Fayrouz le dice ma le promette
che troverà un modo per riportarle Mela e comincia la sua battaglia per far
conoscere questa storia alla LAV la quale si fa carico del ricongiungimento con
la padrona e siamo a Gennaio.
Apprendo oggi che Mela è finalmente giunta
tra le braccia di Fayrouz accompagnata in volo dal personale della LAV. Cit. “Lei faceva le fusa, io piangevo di
felicità”.
Vanity Fair Gen – Apr 2015
Perché è importante questa storia?
Ce ne sono tante come questa, più dolorose,
più a lieto fine…più
Io conoscevo questa e a Gennaio quando l’ho
letta ho sperato che ci fosse un lieto fine soprattutto ho “sperato” di vedere
realizzato nell'arco di alcuni mesi un percorso, ho “sperato” di non restare ancora
una volta delusa, ho"sperato” in Biagio, nella LAV e nel buono della vita visto che per quanto
mi riguarda non si muove una foglia; mi si potrebbe obiettare che io non ho
fatto la traversata del Mediterraneo in una stiva per quattordici giorni in condizioni
che non riesco neanche a immaginare ma questo non significa che non abbia il
mio personale inferno da vivere.
Auguri Mela, incontrare Anuar è stata forse
la tua fortuna e con l’aiuto di Fayrouz avrai forse una vita piacevole da
vivere, io ti ringrazio per ogni stilla di energia che la tua storia mi ha
dato,
miao e buona fortuna.
mercoledì 15 aprile 2015
Imparare dagli animali
Elefanti che partecipano alla veglia funebre del loro amico umano.
Dopo aver vissuto cosi, si può dire: "ho dato un senso alla mia vita".
Elefanti che partecipano alla veglia funebre del loro amico umano.
Dopo aver vissuto cosi, si può dire: "ho dato un senso alla mia vita".
martedì 14 aprile 2015
sabato 11 aprile 2015
Un cane è bloccato dietro una porta e il suo amico gatto lo aiuta.
![]() |
Gli animali si aiutano e questo è un fatto. UN CANE E' BLOCCATO DIETRO UNA PORTA E IL SUO AMICO GATTO LO AIUTA |
venerdì 10 aprile 2015
MELA PRENDI
Yalin un panda di 110 chili, in realtà non si sta affatto divertendo,vive nel Research Base Of Giant Panda Breeding di Chengdu (Cina) tenta di superare una prova: chi fra i fortunati 55 partecipanti riesce a prendere la mela sarà colui che verrà donato dal governo cinese allo zoo locale di Macao come nuova attrazione.
Che stia sbagliando apposta?
Vanity Fair Aprile 2015
Con la linguaccia sembra proprio prendere in giro i giudici, bravo Yalin!
giovedì 9 aprile 2015
#i'm no angel
Il produttore d'intimo plus-size ha lanciato la campagna I'm no Angel per 'rispondere' allo stereotipo estetico degli angeli di Victoria Secret.
Oppure un Film dal maggiore incasso del 1933 con Mae West e il leggendario Cary Grant...
COME VOLETE!
E' come dire: io sono questa e mi piaccio cosi a parole tutto è facile, con le parole si fa tutto...
è tutto il resto che non funziona.
Il produttore d'intimo plus-size ha lanciato la campagna I'm no Angel per 'rispondere' allo stereotipo estetico degli angeli di Victoria Secret.
Oppure un Film dal maggiore incasso del 1933 con Mae West e il leggendario Cary Grant...
COME VOLETE!
E' come dire: io sono questa e mi piaccio cosi a parole tutto è facile, con le parole si fa tutto...
è tutto il resto che non funziona.
lunedì 6 aprile 2015
Pasquetta o LUNEDI DELL’ANGELO
Credo un po’ da per tutto ci sia l’usanza di
fare una gita fuori porta per Pasquetta conosciuto anche come Lunedi in Albis,
almeno dalle nostre parti e quindi stamattina era tutto un incrociare comitive
di ragazzi che si organizzavano per trascorrere questa giornata, quando li ho visti
ho capito il significato della frase una generazione diversa.
NOI CI ORGANIZZAVAMO IL GIORNO PRIMA
con cibo d’asporto, di solito cose preparate
dalle nostre mamme, panini, bibite, al massimo ci concedevamo un gelato, quasi
nessuno aveva la macchina quindi mezzi pubblici e ci si vestiva comodi, senza
troppi fronzoli per lo più jeans e scarpe da ginnastica io ero l’unica a
concedersi un cappello e dei grandi
orecchini a cerchio…ma li portavo sempre; tuttalpiù qualche audace aveva il
costume sotto, caso mai fosse bel tempo ma ormai si sa a Pasquetta il tempo è
incerto un po’ bello, un po’ brutto.
LORO ERANO TUTTI IN MACCHINA e se si
perdevano avevano i cellulari per ritrovarsi, tutti vestiti tirati come per
andare ad una festa in discoteca, alcuni si sono fermati al supermercato per
comprare schifezze e bibite, qualcuno cercava di organizzare alla meglio un
menù casalingo – questi sono quelli che hanno le case libere e che s’improvvisano
cuochi- le ragazze sono per me le più strane, tutte tirate quasi tutte con i
tacchi, un chilo di trucco, ingioiellate e con la borsa al braccio neanche
stessero per andare ad una sfilata.
Non credo in fondo ci sia molta differenza
fra loro e noi una cosa è certa fuori casa mia c’era una di queste comitive che
aveva organizzato un pranzo e anche la musica hanno tenuto musica alta dalle 15
a tutt'ora e volete sapere due cose?
La prima è che hanno messo molte canzoni del
mio tempo ma proprio a palla e la seconda?
Ho cominciato a ballare da SOLA nella stanza
e WOW!
Almeno ci si sente vivi.
![]() |
Mò però diamoci un taglio con la musica House, sono le 17:! |
BUONA PASQUETTA A TUTTI!
domenica 5 aprile 2015
GIUDITTA
Mi aveva chiamato solo
per salutarmi, così mi aveva detto ma era chiaro che nessuno dei due ci credeva
era stato doloroso l’ultima volta che ci eravamo visti e non avevo intenzione
di ripetere l’esperienza poi però avevo accettato d’incontrarlo, era riuscito a
convincermi senza dire assolutamente niente per farlo come faceva di solito
giocando con le parole come solo lui sapeva fare.
E cosi eccomi puntuale
all'appuntamento in un bar, era in ritardo, come sempre, tanto valeva
cominciare a ordinare un cappuccino, avevo freddo ed ero nervosissima non
riuscivo ad immaginare quale potesse essere il motivo per il quale volesse
incontrarmi ci eravamo detti di tutto anche cose che non avrei mai immaginato
che mi dicesse, ovviamente spiacevoli e anche io avevo da dirgliene ma non ne
avevo mai avuto il coraggio.
Ogni volta che mi sedevo
sentivo la ferita sotto la pancia, non mi dava fastidio ma c’era la sentivo
sempre e questo bastava ogni volta ricordavo il dolore al risveglio
dell’anestesia, sentire tutto quello che succedeva intorno e quel non riuscire
a parlare quel sentirsi assolutamente senza forze ed avere vicino solo i miei
genitori, non aveva importanza se lui fosse d’accordo o meno o meglio lui mi
aveva detto che non condivideva e quindi potevo capire, conoscendolo, che non
fosse presente al momento dell’intervento ma dopo, quando ha saputo che era
andato tutto bene a quel punto poteva almeno venire a trovarmi, ne avevo
bisogno ma non è venuto.
Eccolo, sempre bello,
sempre apparentemente curato ma in realtà sapevo bene che erano combinazioni di
fortuna le sue.
“Ciao”
si era seduto senza
salutarmi con un bacio, per carità nessun contatto e poi mi aveva guardato con
quello sguardo che una volta mi faceva sciogliere e che adesso evitavo
accuratamente.
“Ciao, allora di che si
tratta?”
“Hai fretta? Devi fare
qualcosa d’importante?”
“Per carità adesso
comincia il gioco di forza su chi deve dirigere la discussione, ho abbandonato
tempo fa questo gioco per mancanza di forze, quindi me ne starò qui aspettando
che tu decida di dirmi quello che devi…forza.”
“Sono dieci minuti che
ti guardo da dentro la macchina volevo sapere se stavi bene, cioè senza d me e
mi sembra che tu te la stia cavando abbastanza bene, quindi il mio compito è
finito.”
“Non ci provare, questo
è proprio da te, tu gestisci sempre le persone e le situazioni come ti fa più
comodo e tutti gli altri si devono adattare senza tra l’altro neanche rendersene
conto e quando per caso qualcosa non va come tu avevi previsto ecco che te ne
esci con questa frase del cazzo “il mio compito è finito”
ma cosa credi di essere
onnisciente?
Non pensi mai che
dall'altra parte ci sono delle persone che forse non vogliono essere guidate
anche se ne hanno bisogno alle quali magari non fa piacere di scoprire che pensavano
di stare facendo un percorso insieme per poi scoprire che non era cosi per poi
sentirsi dire “il mio compito è finito” svegliarsi una mattina e scoprire che
tutto quello che avevi non esiste più perché il tuo compito è finito!
“Si, penso proprio di
aver finito.”
“Sei uno stronzo e
adesso sono io che ho finito.”
sabato 4 aprile 2015
venerdì 3 aprile 2015
giovedì 2 aprile 2015
LIMITI-nessuno si salva da
solo
Chi stabilisce quali sono i limiti?
Chi stabilisce quali sono le cose che puoi sopportare e quali no?
O meglio fin dove è giusto sopportare e quando è giusto dire basta?
Questo è quello che mi sono chiesta per tanto tempo,
interrogandomi su fino a dove fosse giusto spingersi lontano da se stessi per andare incontro a qualcun altro,
cercando sempre di capire le problematiche che si venivano a creare e cercando di essere d’aiuto, oggi scopro di aver ottenuto scarsi risultati e soprattutto che dall’altra parte tutto questo non è stato capito, forse perché anche lui ha fatto lo stesso senza che io lo capissi.
Allora ho capito due cose: la prima è che i limiti li stabilisci tu.
La seconda è che “nessuno si salva da solo”
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