Riflettere
La parola riflettere fa venire in mente il riflesso, di una
luce oppure più semplicemente noi, che ci specchiamo, la nostra immagine
riflessa, riflettere il nostro io, il nostro stato d’animo, quello che siamo…….
Diciamo che non è sempre cosi, molto spesso l’immagine che
riflettiamo ai terzi non rispecchia sempre quello che stiamo provando in quel
momento: “tutti in fondo indossiamo una maschera”,
quante volte ho sentito questa frase????? Troppe!
Una maschera per gli estranei, una maschera per i colleghi,
per i parenti, dal salumiere, in farmacia, dal medico, per strada, una maschera
con il mondo, mi sono posta spesso questa domanda, quando si può: “calare la
maschera” credo di poter rispondere: “ognuno ha il suo momento”.
Riflettere, cito: “rivelare all'esterno l’agitarsi di
pensieri o sentimenti” ma è anche:
pensare,
soffermarsi,
meditare,
il contrario è: ”agire d’impulso”.
La riflessione in questione è:
quando dobbiamo prendere una decisione, scegliere se prendere una strada o
un’altra ma, non dobbiamo decidere se
prendere un caffè o un caffè d’orzo (per
quanto la decisione a lungo andare ha la sua influenza) ma bensì trovarsi a
un bivio e non sapere quale porta aprire, ben sapendo che da quella decisione
dipenderà tutto il resto della propria vita, consumarsi nel dilemma di voler
sapere cosa succederà se apro la porta B,
e se invece dovessi affacciarmi alla A
aaaaaaaaaaaaiuto che fare, a chi non è capitato????
Ma quello che mi chiedo è, come si
fa a ridursi in questo stato, rimuginare continuamente sul
e se, e se, e se, e ancora se….
come facevamo prima, quando era
abbastanza facile prendere decisioni,
non riflettevamo affatto e quindi
agivamo sempre d’impulso?
Oppure era l’incoscienza di non
capire fino in fondo, quanto alcune scelte condizionano il resto della propria
vita, a farci scegliere?
Per me è stato sempre difficile, perché
ho sempre pensato che la vita ti dà delle indicazioni, chiamiamole “coordinate”
sta a noi saperle interpretare.
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