sabato 2 novembre 2019

2 Novembre 2019.....oggi è cosi, domani chissà

La morte ci imbarazza. Noi italiani non sappiamo accettarla come gli indiani o gli arabi; non sappiamo ricordarla come gli ebrei; non riusciamo a scherzarci sopra come gli inglesi; non abbiamo imparato a esorcizzarla come gli americani (pensate a Halloween, che gli Usa hanno esportato nel mondo come una festa per bambini). Noi italiani trattiamo la morte con un timore superstizioso, e usiamo la tattica dello struzzo. Di morte non vogliamo sentir parlare, e non sappiamo parlare a chi se l’è trovata di fianco.
I morti altrui non ci interessano. I nostri morti - anche in questi giorni, che a loro sono dedicati - sono quasi sempre figure lontane. Ai bambini ne parliamo poco, quasi fossero fantasmi in grado di turbarne i sogni.......


......Restava, e resta, il problema dei cimiteri. Non occorre essere Ugo Foscolo per capire che la nostra fissazione monumentale è angosciosa, mentre i cimiteri anglosassoni - verdi e lindi - sono, se non allegri, rassicuranti. Ricordo lo stupore quando, arrivato da poco a Londra, vedevo gli inglesi che portavano tè e biscotti tra le croci, in luoghi come Kew o Hampstead. Mi sembrava una mancanza di rispetto. Poi ho capito: la mancanza era mia. Il loro era rispetto.

Estratto da 

2 novembre, i morti non vogliono spaventarci ma possono consolarci

di Beppe Severgnini Corriere della Sera 02/11/2019


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