mercoledì 2 novembre 2016

Ponte di Ognissanti, Commemorazione dei Defunti, Festa di Halloween…Brr!

Spiegazione:
I giorni che vanno da fine Ottobre a l’inizio di Novembre è comunemente conosciuto come il “Ponte di Ognissanti”, in alcune regioni è più noto come “Ponte dei Morti”, non per mancare di rispetto ai Santi che trovano spazio durante tutto l’arco dell’anno tranne alcuni che fanno riferimento solo a questo giorno ma solo per ricordare quelli che non ci sono più in quel giorno prestabilito, anche questa espressione fa un po’ rabbrividire ma non andiamo troppo in profondità.
Il “Ponte dei Morti” è un’espressione poco felice ma di gergo comune nella maggior parte delle persone, chi ha un po’ di attenzione alla forma la definisce commemorazione dei defunti che mi sembra più delicato; tutto questo fino a una quindicina di anni fa quando ha cominciato a fare capolino nelle nostre tradizioni la “Festa di Halloween”, importazione Americana.
Osservazione:
Il mio è un semplice osservare e non giudicare ma sembra che negli anni l’equilibrio che dovrebbe esserci tra tradizione e apertura ad altre culture sia alquanto sbilanciato, anche in questo caso sta a noi fare in modo che l’equilibrio non cessi d’esistere per diventare una ricorrenza a senso unico.
Detto questo, tanto per sottolineare che ogni proverbio ha il suo perché è cioè: “ogni mondo è paese” permettetemi una similitudine; secondo me, il nostro ponte di Ognissanti, o Commemorazione dei Defunti è simile alla Festa del Ringraziamento degli Americani non nel senso di cui abbiamo parlato fino ad ora perché in tal senso non hanno niente in comune ma per un altro aspetto.
Entrambe le ricorrenze sono in anticipo rispetto al Natale, altra Festa sulla quale si potrebbero scrivere dei libri in quanto a ipocrisia e false motivazioni sull'incontrarsi.
Su questo aspetto gli Americani ci montano film, serie Tv e altro io queste due feste le chiamerei “la prova generale”, chi frequenta o ha frequentato il Teatro sa che se una prova generale va male “la Prima” sarà un successo (in verità non è sempre cosi ce lo si dice per non ammettere che il lavoro svolto non è proprio un granché) in Italia, durante questo ponte, in America durante il “Ringraziamento” si sonda il terreno sulle dinamiche che funzionano, su conflitti sopiti che puntualmente se c’è una situazione di stress vengono fuori in alcuni casi su voci grosse, piatti che volano e nuvole e nuvole di fumo, io credo che la cosa sia ciclica e appartiene a tutti prima o poi, alzi la mano chi non si è trovato a dover fronteggiare situazioni simili nella sua vita, almeno una volta?
Soluzioni:
Una possibile soluzione può essere quella di chiamarsi fuori, cioè non prendere parte alle dinamiche e osservare le cose da lontano tramite racconti di chi c’era e poi i racconti dei racconti (quelli sono imperdibili)
Conclusioni:
A questa soluzione avrei da obiettare qualcosa, benché uno si risparmi notevoli stress e fatiche ma poi se non partecipi in qualche modo che si fa?

E’ come perdere le puntate precedenti, alcune sono imperdibili, altre molto meno, e poi signori c’è la vita “vera” da vivere e quella sì che non è per tutti una festa.
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